Candidatura italiana al Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa

L’Italia partecipa alla terza edizione del Premio Europeo del Paesaggio del Consiglio d’Europa, proponendo il progetto “La rinascita dell’alto Belice Corleonese dal recupero delle terre confiscate alla mafia” presentato da Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.

La candidatura è stata individuata attraverso una selezione attuata dalla Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee del Ministero per i beni e le attività culturali – coadiuvata da una Commissione di esperti – tra 77 proposte, pervenute nell’ambito di una procedura concorsuale attivata dalla stessa Direzione.
Il progetto prescelto è stata considerato all’unanimità particolarmente meritorio per l’eccellenza del metodo su cui si fonda, conforme ai principi enunciati dalla Convenzione Europea del Paesaggio e rispondente ai criteri indicati dal Consiglio d’Europa (riportati nel Regolamento del Premio): sostenibilità, esemplarità, partecipazione, sensibilizzazione

Per la sostenibilità: con il recupero e il restauro dei manufatti rurali, il ripristino di antiche colture, la ripresa consapevole di tradizioni e sapienze locali si assicura il mantenimento dei caratteri degli insediamenti storici  e dei loro contesti ambientali; per l’esemplarità: le pratiche di gestione attuate nel corleonese fungono da prototipo, quali esperienze pilota, per le attività svolte da altre cooperative confederate con Libera, in Puglia, Sicilia, Calabria. Per gli aspetti della partecipazione: i criteri democratici posti alla base della cooperativa di lavoro sono essi stessi motore di partecipazione, come dimostrano il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche e delle realtà locali, i campi di volontariato organizzati dai giovani, l’attivazione di una rete di divulgazione e scambio di esperienze.  Per la sensibilizzazione: le esperienze di lavoro e d’impresa promosse da Libera, sono la base di divulgazione di buone pratiche.

La valorizzazione del paesaggio è dunque l’esito di un modello di attività che Libera sperimenta e propone come sostenibile, riproducibile, fondato sulla partecipazione attiva e sulla sensibilizzazione collettiva per la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione: azioni tutte basate su criteri democratici che investono aspetti etici, economici e culturali per una nuova qualità della vita, in un’ottica pienamente in linea con la Convenzione Europea del Paesaggio.

L’intervento – selezionato a seguito di un’attenta attività istruttoria condotta congiuntamente dagli uffici per la Tutela e Qualità del Paesaggio e per l’Architettura e l’Arte Contemporanee della Direzione PaBAAC – riguarda così un’azione emblematica per la specifica localizzazione, ma del tutto riproponibile per il processo gestionale e gli esiti percepibili di valorizzazione del paesaggio.

Si tratta, dunque, di un esempio di equilibrio virtuoso tra incentivazione allo sviluppo economico, equità sociale, partecipazione pubblica e rispetto per l’ambiente.

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