Il Premio del paesaggio del Consiglio d’Europa è stato interpretato dal Ministero per i beni e le attività culturali come una opportunità per entrare direttamente in contatto con centinaia di amministrazioni e soggetti istituzionali che a diversi livelli si occupano di paesaggio in Italia e per conoscere come viene interpretata ed applicata la Convenzione del Paesaggio nel nostro Paese.
La procedura di selezione italiana è stata concepita, a partire dal regolamento del COE, con l’obiettivo di consentire la partecipazione del più ampio numero di soggetti e di permettere la valutazione comparata di proposte tipologicamente molto differenziate fra loro. A tal fine, è stato costruito un sito internet apposito, www.premiopaesaggio.it, con cui veicolare tutta l’informativa ed i contatti relativi alla procedura del Premio, ed è stata elaborata una scheda di iscrizione che oltre a consentire la partecipazione diretta via telematica delle proposte, permettesse l’immediata valutazione sulla ammissibilità dei progetti rispetto ai requisiti richiesti dal regolamento.
Il metodo seguito, attraverso una articolazione dei quattro criteri di valutazione del COE (sostenibilità, esemplarità, partecipazione, sensibilizzazione) in indicatori specifici, ha consentito una preselezione delle proposte sulla base delle azioni concrete di qualità da esse attivate.
Alla diffusione del Premio hanno preso parte anche le strutture territoriali (Direzioni regionali e Soprintendenze) del MiBAC e le maggiori associazioni di settore chiamate a dare il loro apporto come advisors.
Infine, la candidatura italiana è individuata a partire dagli interventi preselezionati da una commissione multidisciplinare di esperti, che ha anche assegnato alcune menzioni speciali.
Una serie di attività correlate permettono, attraverso la diffusione delle proposte raccolte con la selezione, di fare accrescere la notorietà dell’immagine del Premio e, più in generale, delle azioni proposte dal MiBAC relative alla politica del paesaggio e alla promozione della Convenzione.
Per la seconda edizione 2010-2011 del Premio è stata condotta una inchiesta con questionari mirati, presso le amministrazioni partecipanti alla prima edizione; ed è stata realizzata una indagine comparata sulle modalità di organizzazione e di individuazione della candidatura da parte degli altri paesi partecipanti.
Tali iniziative hanno permesso di perfezionare la procedura di selezione italiana per il Premio, con una implementazione degli indicatori di qualità della scheda ed un potenziamento del processo informatico di supporto.
La metodologia impiegata per la procedura di selezione è apparsa dunque innovativa sia per l’opportunità offerta ad un’ampia partecipazione (in due mesi di attività si sono registrati 7.000 ingressi, 300 preiscrizioni e 95 partecipanti effettivi) sia per l’impiego di un sistema rapido e efficace di preselezione e valutazione delle proposte sul quale ha potuto proficuamente contare la Commissione di selezione.
La candidatura dell’Italia 2010-2011
La commissione di selezione è composta da: Mario Lolli Ghetti, (direttore generale PaBAAC, presidente), Maria Grazia Bellisario, (direttore architettura e arte contemporanee, coordinatore generale del progetto), Massimo Carmassi (docente di progettazione architettonica); Franco Farinelli (docente di geografia), Roberto Gambino (docente di urbanistica), Francesco Prosperetti, (direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria); Luigi Zangheri, (docente di storia del giardino e del paesaggio)
I lavori della Commissione sono stati supportati dalla Segreteria Tecnica (PaBAAC), composta da: Alessandra Fassio (curatore responsabile del progetto – Servizio architettura e arte contemporanee), Maria Maddalena Alessandro (Servizio tutela e qualità del paesaggio) Daniela Rossi (Servizio tutela patrimonio architettonico) con Alessandra Pivetti – responsabile della comunicazione (Servizio architettura e arte contemporanee).
La Segreteria tecnica ha inoltre predisposto l’istruttoria delle proposte e la loro presentazione con l’apporto di Antonio Angelillo (direttore dell’ACMA Centro di Architettura – segreteria organizzativa del progetto) e di Fabio Occari (responsabile QuestLab – supporto informatico e statistico)
La Commissione all’unanimità ha individuato come candidato italiano per il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa edizione 2010-2011 la proposta:
15. Comune di Carbonia. Carbonia città del Novecento. Riqualificazione socio-economica, culturale ed ambientale
per le seguenti motivazioni relative ai criteri di valutazione stabiliti dal regolamento:
Sviluppo territoriale sostenibile
Attraverso azioni coordinate di salvaguardia, gestione e pianificazione, promosse dall’amministrazione comunale, sono stati realizzati interventi ed innescati processi che stanno determinando la riqualificazione ed il rilancio dei tratti identificativi della storia e della cultura di questo territorio. Partendo infatti dalla tutela del patrimonio del moderno, rappresentato sia dall’impianto urbano che dall’impianto minerario, il programma persegue la riconversione delle attività estrattive, oramai abbandonate, e la rigenerazione dell’intero sistema socio-economico.
Ruolo esemplare
Il progetto ha costituito un riferimento importante per l’avvio di una nuova politica per le città di fondazione dell’intera Isola. Il modello Carbonia ha determinato la costituzione di una rete tra realtà analoghe che si è estesa anche all’estero concretizzandosi in protocolli d’intesa per programmi da attivare congiuntamente.
Partecipazione pubblica
Il progetto ha fatto della matrice storica della fondazione l’elemento di forza per realizzare le azioni contemporanee. La coesione sociale dovuta all’insediamento originario ed alla relativa comune attività lavorativa degli abitanti è stata organizzata in prassi partecipative sistematicamente utilizzate sia nelle scelte iniziali che nella realizzazione dei singoli interventi.
La realizzazione del programma generale si è inoltre basata su una stretta collaborazione istituzionale che ha visto il coinvolgimento diretto nelle specifiche attività dell’Università, della Regione, della Provincia Inoltre la partecipazione pubblica è stata anche tra gli enti che hanno collaborato alla realizzazione delle iniziative, come l’Università di Cagliari, il Parco Ambientale e Paesaggistico Geominerario.
Sensibilizzazione
Le attività di sensibilizzazione hanno avuto un ruolo determinante che ha accompagnato tutto il percorso del programma con una articolazione a vari livelli dei processi di diffusione e di formazione promossi e sostenuti dall’amministrazione comunale come parte integrante dell’intero processo. In questa logica si sono costituiti laboratori e master di ricerca sul progetto qualità Carbonia che hanno determinato gli avanzamenti del programma generale e che sono stati affiancati dalle attività di sensibilizzazione della popolazione e dei visitatori.
Tale scelta risponde pienamente alle azioni istituzionali attivate dal Ministero per i beni e le attività culturali per la diffusione della Convenzione di Firenze e l’applicazione dei principi da essa sanciti in particolare riguardo alla tutela attiva del paesaggio attraverso la qualità degli interventi che su di esso agiscono, con l’arte e l’architettura contemporanee, l’architettura del paesaggio, l’arte ambientale ed il progetto del paesaggio urbano, anche in relazione all’adeguamento della pianificazione attuativa alla copianificazione paesaggistica.
Carbonia è la sintesi di una fusione virtuosa della vocazione storica industriale con un modello più moderno di sviluppo territoriale sostenibile. Questo modello è ben rappresentato dal recupero attivo e dalla conservazione dell’identità dei luoghi della città e del suo tessuto urbano ricreando le connessioni con i suoi villaggi satellite ed il contesto paesaggistico , che conferisce un nuovo significato al concetto di paesaggio in questo territorio.
Progetti segnalati e menzionati
Nella fase finale, oltre al già citato progetto di Carbonia, sono stati selezionate altre nove proposte:
22. Ente Parco nazionale Gran Paradiso. A piedi tra le nuvole. Progetto di regolamentazione del traffico privato nell’area del Colle del Nivolet – Si tratta di un intervento esemplare per la politica di fruizione dei parchi, poiché permette di proteggere aree di notevole rilevanza ambientale a fronte di un impiego di limitate risorse economiche.
37. FAI (Fondo Ambiente Italiano) Parco Villa Gregoriana, Tivoli (Roma). Simbolo del Grand Tour italiano: da discarica, di nuovo a meraviglia – Rilevante per la pregevole attività svolta del FAI che ha restituito dignità e possibilità di fruizione ad un esempio di patrimonio archeologico e culturale di straordinaria importanza.
38. Comune di Gibellina. Grande Cretto di Alberto Burri sui ruderi di Gibellina – Progetto di valorizzazione e rivisitazione in chiave partecipativa di una delle opere di land art più note realizzate in Italia negli anni ‘70 al fine di commemorare un territorio dilaniato dal terremoto del Belice. Al Cretto si aggiunge l’azione di tutela del contemporaneo attuata all’interno della Nuova Gibellina, unico esempio di città voluta e realizzata dall’amministrazione comunale unitariamente come laboratorio autoriale dell’architettura e dell’arte contemporanee italiane.
43. Comune di Grottaglie. Recupero e valorizzazione delle Cave di Fantiano – Si tratta di un caso esemplificativo di recupero a fini sociali e culturali di aree volte al degrado urbano in seguito alla cessazione dell’attività estrattiva. Il progetto architettonico realizzato fa parte del piano di un parco urbano più esteso e non ancora completato, risultato di un processo partecipativo coordinato anche ai diversi livelli amministrativi.
44. Comune di Pollica. Riqualificazione ed ammodernamento del Porto di Acciaroli. – Particolare rilievo presenta il caso di Pollica in quanto oltre a rappresentare uno degli esempi di porti turistici del Mediterraneo più avanzati sotto il profilo dell’impiego delle tecnologie sostenibili, si distingue per i benefici della politica ambientale dell’amministrazione che, contrastando gli interessi speculativi ha investito il borgo storico, le colline e il territorio dedicato a Parco. In questo caso è stato profuso un impegno esemplare da parte degli amministratori e soprattutto del sindaco Angelo Vassallo che ha pagato con la vita le sue scelte in favore della qualità e della tutela del paesaggio.
52. Parco Delta del Po Emilia-Romagna. Si riaccendono i fuochi alla Manifattura dei Marinati – La rigenerazione delle filiere agro alimentari la cui produzione ha connotato i paesaggi del Delta del Po rappresenta una delle missioni dell’Ente Parco e si incrocia con l’esigenza del recupero della storica presenza delle strutture dedicate alla pesca, alla tipica trasformazione dell’anguilla.
60. Regione Autonoma della Sardegna. Piano Paesaggistico Regionale – La Regione Sardegna ha messo in campo negli ultimi anni, seguendo i principi della Convenzione, una delle azioni politiche più innovative per quanto riguarda la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio ambientale delle coste, sottoposte da decenni alla pressione di interessi turistici e immobiliari. La qualità del piano costiero, I ambito del piano territoriale paesaggistico regionale, viene presa in considerazione nel suo impianto originario. Non può non rilevarsi comunque, come l’efficacia degli obiettivi della pianificazione possa non essere completamente assicurata fino alla coerente attuazione anche del II ambito di piano, relativo alla restante parte interna del territorio regionale, e che le interpretazioni maturate, con alcune delle normative successivamente introdotte, si discostino dai principi originari portanti del PPR.
69. Comune di Martis. Parco Paleobotanico dell’Anglona – Per la straordinaria capacità del progetto di mettere in scena uno dei paesaggi più caratteristici della Sardegna attuato non a partire dalla costituzione di un unico ente gestionale ma attraverso politiche coordinate di amministrazioni locali volte al raggiungimento di un comune obiettivo condiviso.
83. Compagnia dei Lepini s.c.p.a. Anello 111 Realizzazione di percorsi turistici all’interno dell’area S.T.I.Le (Sviluppo turistico integrato dei Monti Lepini) – Esempio di un modello gestionale e di comunicazione moderno e innovativo che vede nel potenziamento dei sistemi produttivi che hanno contribuito alla costruzione delle caratteristiche del paesaggio dei Monti Lepini l’obiettivo condiviso dai diversi soggetti pubblici e privati, partecipanti consapevoli dello sviluppo locale.
La Commissione ha ritenuto inoltre di menzionare quei progetti che impiegano le espressioni più avanzate di arte contemporanea per promuovere il territorio nel rispetto e nella valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio. Si tratta di:
32. Opera Bosco. Museo di arte nella natura – Per la capacità di coinvolgere in funzione didattica e ludica le popolazioni locali, oltre che per la riproducibilità del progetto culturale.
39. La Marrana arteambientale. Arteambientale in uno spazio privato – Per la disponibilità ad operare anche con amministrazioni pubbliche per migliorare la qualità urbana.
46. Regione Basilicata. ArtePollino. Un altro sud – Per l’impiego istituzionale dell’arte come strumento di valorizzazione delle tradizioni locali e del paesaggio culturale.
76. Fondazione Antonio Presti. Fiumara d’Arte. Creazione del parco di sculture Fiumara d’Arte – Per l’impegno personale profuso nell’azione di sensibilizzazione per i valori civili e morali che le realizzazioni inserite nel contesto paesaggistico e le attività ad esso collegate per la promozione e diffusione dell’arte contemporanea evidenziano.
La Commissione ha segnalato altresì la presenza di fondazioni o di privati che si sono distinti a vario titolo per aver promosso i principi della Convenzione europea del Paesaggio sia attraverso opere di sensibilizzazione, sia con esempi concreti di trasformazione sostenibile e valorizzazione del territorio. Si tratta di:
10. Italianostra Onlus, Centro per la forestazione urbana. Giardino d’acqua e recupero del reticolo idrico. Per l’individuazione di sistemi partecipativi esemplari nella trasformazione di paesaggi urbani.
20. Fondazione Europea “Il Nibbio”. Université d’eté – Per aver promosso i principi della Convenzione con corsi ed attività culturali internazionali.
30. Ermenegildo Zegna Holding Italia SpA.- Oasi Zegna – Per aver investito con lungimiranza nella manutenzione e trasformazione di un paesaggio rendendolo uno spazio fruibile alla cittadinanza.
88. Fondazione Benetton. Il complesso delle attività culturali della Fondazione dal 1987 – Per la costante ed esemplare attività culturale, di sensibilizzazione e di formazione professionale nello specifico settore del paesaggio.
La Commissione ha ritenuto di dover inoltre menzionare alcune tra le amministrazioni territoriali proponenti che si sono messe in evidenza per aver promosso con coerenza politiche attive di protezione e valorizzazione del paesaggio e aver innescato processi partecipativi virtuosi in funzione di uno sviluppo consapevole dei territori:
11. Provincia di Gorizia. Carso 2014: un paesaggio invisibile – Per l’individuazione di una forma legata al territorio e al paesaggio per le celebrazioni del centenario della Grande Guerra.
47. Provincia di Chieti. Progetto speciale territoriale della fascia costiera “Via verde della Costa dei Trabocchi” – Per aver colto l’opportunità della dismissione della linea ferroviaria per trasformare la vivibilità di un tratto di costa esemplificativo per l’intero sistema adriatico, anche attraverso il progetto di valorizzazione del sistema tradizionale dei trabocchi.
57. Regione Emilia-Romagna. Programmi regionali per la promozione e la valorizzazione del paesaggio – Per la coerenza della politica strategica delle azioni di piano ai diversi livelli intrapresi dall’amministrazione regionale.
86. Comune di Ostuni. Prime azioni rivolte alla conservazione degli habitat presenti nell’area sic litorale brindisino – Per la capacità di rendere partecipativa una azione di recupero paesaggistico esemplificativo per le aree turistiche costiere.